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Le misure sono destinate ad accompagnare la ripresa dell’attività giudiziaria fino al 31 ottobre prossimo
Con la conversione in legge del Decreto Rilancio, diventano definitive anche le nuove norme in materia di giustizia. Le novità introdotte durante la fase di emergenza, relative ai depositi telematici, alle note di trattazione scritta dei processi, ai collegamenti da remoto per le udienze civili sono destinate dunque ad accompagnare la ripresa dell’attività giudiziaria fino al 31 ottobre prossimo. Gli investimenti economici autorizzati in sede di conversione in legge del decreto, lasciano altresì immaginare che, dopo un periodo di sperimentazione, le novità digitali che abbiamo conosciuto in questi mesi, resteranno a far parte di una modalità nuova di svolgimento dell’attività giudiziaria.
Sommario
Investimenti per l’acquisto di hardware e software
Obbligatorietà del deposito telemati degli atti
Pagamento telematico di contributi unificati e marche da bollo
Deposito telematico di note scritte nel processo civile
Deposito telematico degli atti nei procedimenti civili presso la Corte di Cassazione Udienze civili in videoconferenza
Imputati detenuti e partecipazione a distanza alle udienze penali
Colloqui con collegamento audiovisivo tra detenuti e familiari
Deposito telematico degli atti delle indagini preliminari
Maggiori poteri all’Autorità garante della concorrenza e del mercato
Investimenti per l’acquisto di hardware e software
Il fenomeno di digitalizzazione dell’attività giudiziaria, accelerato a seguito dell’emergenza Covid-19, è probabilmente destinato a continuare anche nella fase successiva all’emergenza. Che sia questa la volontà del legislatore, lo si può desumere dall’entità dei fondi (circa 40 milioni di euro per l’anno 2020) destinati dall’art. 219 del decreto Rilancio, oltre che agli interventi di sanificazione e disinfezione straordinaria, anche all’acquisto di apparecchiature informatiche e licenze d’uso di software.
Obbligatorietà del deposito telematico degli atti
Già il decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179 aveva previsto l’obbligatorietà del deposito telematico nel processo civile (contenzioso e volontaria giurisdizione) di tutti gli atti successivi a quello introduttivo e alla costituzione in giudizio, e la facoltatività invece (art. 16 bis comma 1 bis) del deposito telematico dell’atto di citazione, del ricorso e della comparsa di costituzione in
giudizio. Il decreto Rilancio, accelerando il processo di digitalizzazione già in atto, ha esteso l’obbligatorietà del deposito telematico anche agli atti introduttivi e di costituzione in giudizio e ai relativi documenti allegati. La norma è valida per tutti gli uffici giudiziari che hanno la disponibilità del servizio di deposito telematico degli atti. In caso di mancato funzionamento
del dominio giustizia, se vi sono ragioni di indifferibile urgenza, il capo dell’ufficio giudiziario può autorizzare il deposito mediante modalità non telematiche.
Pagamento telematico di contributi unificati e marche da
bollo
Il pagamento del contributo unificato e delle marche sono assolti con sistemi telematici di pagamento, anche tramite il servizio messo a disposizione dal portale dei servizi telematici.
Deposito telematico di note scritte nel processo civile
E’ rimessa alla decisione del giudice, la possibilità di disporre il deposito di note scritte invece della comparizione in udienza, per tutte quelle udienze civili che non richiedano la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti.
A tal fine, il giudice invia comunicazione ai difensori almeno trenta giorni prima dell’udienza, autorizzandoli al deposito delle note scritte fino a cinque giorni prima della data dell’udienza.
I difensori possono comunque richiedere la trattazione orale della causa, inviando apposita istanza entro cinque giorni dalla comunicazione del giudice che dispone il deposito mediante note scritte.
Il mancato deposito delle note scritte da parte di entrambi i difensori determina l’applicabilità dell’art. 181 c.p.c.: Se nessuna delle parti compare alla prima udienza, il giudice fissa una udienza successiva, di cui il cancelliere dà comunicazione alle parti costituite. Se nessuna delle parti compare alla nuova udienza, il giudice ordina che la causa sia cancellata dal ruolo e dichiara l’estinzione del processo.
Deposito telematico degli atti nei procedimenti civili presso
la Corte di Cassazione
E’ introdotta la possibilità di deposito telematico degli atti e dei documenti dinanzi alla Corte di Cassazione. Per la concreta utilizzabilità del servizio, occorre attendere il provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi del Ministero della Giustizia.
Udienze civili in videoconferenza
E’ confermata la previsione della partecipazione alle udienze civili da remoto come già avvenuto durante la fase dell’emergenza Covid-19. L’udienza da remoto sarà celebrata nei seguenti due casi:
- Su richiesta delle parti: presentando apposita istanza, la parte processuale o il difensore, può partecipare all’udienza mediante collegamento audiovisivo a distanza. Il testo della norma non fa distinzione tra udienze in cui è prevista la partecipazione del solo difensore e udienze destinate invece ad esempio all’assunzione delle prove. Se ne desume pertanto che a richiesta dell’interessato è possibile
partecipare con collegamento audiovisivo a qualunque udienza civile.
L’istanza deve essere depositata dall’interessato almeno quindici giorni prima dell’udienza. Deve in ogni caso essere assicurata l’effettività del contraddittorio, con modalità adeguate ad assicurare la partecipazione degli interessati. Inoltre la parte processuale può partecipare in videoconferenza solo dalla stessa postazione da cui accede il suo difensore. - Su disposizione del giudice: previo consenso degli interessati, il giudice può disporre per le sole udienze che non richiedano la partecipazione di soggetti diversi dai difensori, dalle parti e dagli ausiliari del giudice, di tenere l’udienza in videoconferenza. Il giudice terrà udienza dall’ufficio giudiziario, e invierà comunicazione alle parti del giorno, dell’ora e delle modalità del collegamento.
Giuramento del Ctu con deposito telematico e firma digitale
L’udienza per il giuramento del consulente tecnico d’ufficio, ai sensi dell’art. 193 c.p.c., potrà essere sostituita, su decisione del giudice, dal deposito nel fascicolo telematico di una dichiarazione scritta e firmata digitalmente dal Ctu.
Imputati detenuti e partecipazione a distanza alle udienze penali
Gli imputati detenuti o in stato di custodia cautelare, potranno partecipare con collegamento audiovisivo a distanza a qualsiasi udienza penale, previo consenso delle parti del processo. Il consenso dell’imputato può essere espresso personalmente o a mezzo procuratore speciale. L’udienza è tenuta nell’ufficio giudiziario con la presenza del Giudice, del Pubblico Ministero e
dell’ausiliario del giudice.
Colloqui con collegamento audiovisivo tra detenuti e
familiari
I colloqui dei detenuti con i familiari e con le persone cui hanno diritto, possono svolgersi mediate collegamento audiovisivo o anche mediante colloquio telefonico, a seconda delle modalità a disposizione dell’Amministrazione penitenziaria. L’utilizzo di modalità alternative al tradizionale colloquio, sono subordinate al previo consenso dell’imputato detenuto, ma potranno anche essere imposte per motivi indispensabili alla salvaguardia della salute delle persone detenute o internate.
Deposito telematico degli atti delle indagini preliminari
Nella fase delle indagini preliminari, un decreto del Ministero della Giustizia autorizzerà il deposito telematico presso gli uffici del Pubblico Ministero, delle memorie, documenti, richieste e istanze di cui all’art. 415 bis c.p.p.. Si tratta di quelle facoltà difensive consentite all’indagato a seguito della notifica della chiusura delle indagini preliminari a suo carico. Le modalità operative per il deposito dei predetti atti e documenti, saranno indicate in apposito provvedimento del Direttore dei sistemi informativi del Ministero della Giustizia, che dovrà acclarare la funzionalità dei servizi di comunicazione dei documenti informatici. In ogni caso, la norma stabilisce che il deposito
telematico si intende perfezionato al momento del rilascio della ricevuta di accettazione da parte del sistema informativo dell’amministrazione.
Maggiori poteri all’Autorità garante della concorrenza e del
mercato
Stante l’importanza assunta dall’utilizzo dei servizi di rete internet, in ogni ambito della vita incluso lo svolgimento dell’attività giudiziaria, si è reso necessario rafforzare il controllo sui gestori dei servizi di rete, per impedire che pratiche commerciali scorrette possano inibire o turbare l’accesso ai predetti servizi da parte dei cittadini italiani. Pertanto, l’art. 263 bis del decreto Rilancio ha introdotto una nuova norma all’interno del Codice del consumo (Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206), al capo III, art. 27 dedicato alla tutela amministrativa e giurisdizionale contro le pratiche commerciali scorrette. Il Codice del Consumo attribuisce all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) il potere di inibire la continuazione di pratiche commerciali scorrette, il potere di eliminarne gli effetti, nonché di irrogare sanzioni. Il potere dell’AGCM è esercitato d’ufficio, su istanza di parte o su istanza di un’organizzazione interessata. Nell’esercizio di tali funzioni,
l’AGCM dispone anche di poteri investigativi ed esecutivi. Il decreto rilancio ha introdotto all’art. 27 del Codice del Consumo il nuovo comma 3 bis, che attribuisce all’AGCM specifici poteri finalizzati ad inibire e sanzionare le condotte che integrano pratica commerciale scorretta compiute dai gestori dei servizi di connettività alle reti internet, e dagli operatori che in relazioni ad esse forniscono servizi telematici o di telecomunicazione. L’AGCM ordina, anche in via cautelare, l’inibizione di tali pratiche scorrette, ed in caso di mancata ottemperanza da parte dei gestori, può irrogare a loro carico una sanzione amministrativa fino a 5 milioni di Euro.
